Lo chiamano il Picasso d’Oriente e in effetti lo sguardo torvo e il naso importante conferiscono a Hussein Madi una certa somiglianza con il pittore andaluso. Ma, oltre all’aspetto fisico, sono le opere dei due artisti che rivelano delle caratteristiche comuni, nella forza dei colori e del tratto, nella manipolazione della materia, ma anche nella presenza di alcuni elementi comuni nello spettro iconografico di entrambi i pittori: il toro, per esempio, ma anche il corpo voluttuoso della donna.
Nato in Libano nella città di Shebaa, Hussein Madi ha studiato alla Académie Libanaise des Beaux-Arts (ALBA). Nel 1963, grazie a una borsa di studio del ministero dell’educazione, è andato a Roma dove sarebbe dovuto rimanere solo per qualche mese e dove invece ha vissuto per oltre vent’anni.
Le opere di Hussein Madi sono state esposte in tutto il mondo, da Londra, a Venezia, da Roma, a Tokio e in questi giorni è possibile ammirarne alcune alla galleria di Aïda Cherfan (A’ida Sherfan) di Beirut in una personale dal titolo: “An Art to See and Touch”.
Le opere presentate – come tutta la produzione di Madi – affiancano la dirompente potenza visiva di un Picasso o di un Matisse, all’armonia e al senso della misura dell’arte islamica. La spontaneità che sembra erompere dalla bidimensionalità delle tele o dalla tridimensionalità delle sculture di Madi scaturisce in realtà dal controllo assoluto che l’artista ha su ogni singolo elemento. Inoltre, proprio come suggerisce il titolo della mostra, è possibile “guardare e toccare” ogni oggetto esposto, aggiungendo un’inconsueta esperienza tattile alla bellezza visiva delle opere in mostra.
La personale di Hussein Madi “An Art to See and Touch” può essere visitata fino al 2 dicembre presso la Galleria Aïda Cherfan Fine Art a Beirut (vicino a Place de l’Etoile). Per maggiori infomazioni è possibile telefonare al numero 01-983-111 o visitare il sito internet della galleria http://www.aidacherfan.com/.